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La Dott.ssa Paola Pedinotti risponde alle vostre domande
alessandro (milano, 20-03-2008 19:07:16, Unknown) toggle

gentile dottoressa, le scrivo per chiederle un consiglio, anche se mi rendo conto sia difficile darlo, in ogni caso...
mia sorella ha dei disturbi d'ansia e/o di panico: palpitazione accelerata, crisi di pianto, forti mal di testa... lei sostiene che ciò che le accade è frutto di un qualcosa di fisico, cioè di un disturbo fisico a livello gastrointestinale che poi le provoca un malessere, l'ansia appunto...ha fatto parte di un gruppo di autoaiuto, ma non si sentiva supportata dagli altri partecipanti, forse perchè molti di loro facevano uso massiccio di farmaci e avevano alle spalle storie assai difficili...quindi ha rinunciato...mi rendo conto di esserle da supporto ma mi chiedo se basto io a farla star meglio, e mi chiedo anche quanto sia giusto che stia bene solo quando ci sono io...
cosa posso fare? come posso accompagnarla in un percorso anche psicologico e psicoterapeutico?

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super admin Paola Pedinotti, 21-03-2008 10:47:21

Gentile Alessandro, mi pare di intuire che sua sorella si sia già sottoposta a tutti i controlli medici per escludere eventuali disturbi organici relativi ai sintomi che presenta, più attribuibili, secondo me, ad un “disturbo di somatizzazione” che alla categoria “attacco di panico” vero e proprio.
Cosa possiamo fare per un problema d’ansia somatizzato come quello di sua sorella? Il disagio di sua sorella ci avvicina all’area dell’emotività ovvero alla tendenza, praticata nel tempo e consolidata, ad evitare eventuali dolorosi conflitti emotivi spostandoli nell’area somatico-corporea più controllabile. Ciò rende comprensibile l’attribuzione dei sintomi, come dice sua sorella, a qualcosa di fisico. Oltre a questi disturbi, sua sorella come vive? E’ una ragazza che studia, che lavora, che ha amicizie e legami? Mi pare di capire che la sua vita, come avviene in questi casi, sia sempre meno aperta alle risorse sociali.
Lei Alessandro sta partecipando intensamente al vissuto doloroso di sua sorella e si sente, giustamente, un valido supporto per la stessa ma, nel medesimo tempo, si rende conto, dei limiti di questo aiuto. Infatti sua sorella continua a star male ed anche lei, di conseguenza, si sente inadeguato se non può esserle “sempre” vicino.
Penso che per sua sorella sarebbe indicata una psicoterapia individuale. Per aiutarla a superare il disagio del primo incontro potreste chiedere un primo appuntamento insieme. Sarà poi l’operatore a valutare la possibilità per sua sorella di proseguire da sola o, ancora per qualche seduta, di avvalersi del suo supporto.
Spero di avere risposto alla sua richiesta, resto disponibile per ulteriori chiarimenti.
Con viva cordialitĂ  e molti auguri.
Paola Pedinotti, Psicologo, Psicoterapeuta

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