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PREVENZIONE E DISAGIO EVOLUTIVO
LA TERAPIA DI UN PREADOLESCENTE


La mia Boheme - Fantasia - Rimbaud


Mi telefona la signora Olga, madre di Luca, di anni 14, su indicazione del medico di base al quale la signora si era rivolta per il comportamento aggressivo e provocatorio del figlio che urla, il sabato sera si ubriaca, fuma qualche spinello. Propongo alla Sig.ra Olga un primo colloquio da sola.


Si presenta puntuale e parla della sua preoccupazione per i comportamenti del figlio: è oppositivo, non rispetta le regole, fuma sigarette, compie piccoli furti e talvolta abusa di alcool. Già dall'età di 12 anni, con il passaggio alla scuola media, Luca ha presentato problemi di "bullismo": rideva di fronte agli anziani, gioiva se qualche anziano si faceva male. La madre dice che è stato molto viziato sia da lei che dal padre; è nato in un momento felice e di riappacificazione della relazione col marito.

Olga (50 anni) è separata da sette anni dal marito(imprenditore e suo coetaneo) e vive con due figlie maggiorenni Sara(24 anni), Cinzia(20 anni) e l'ultimogenito Luca (14 anni) studente di 3° media. Olga lavora stabilmente come commerciante ed ha preoccupazioni economiche sia relative al proprio lavoro sia per debiti contratti precedentemente.
Tra le sorelle, Cinzia viene descritta molto simile al padre e quella con cui lui va più d'accordo. Difende il padre e colpevolizza la madre con frasi tipo "non sei stata capace di tenere tuo marito".


Il figlio dorme ancora nel lettone con la madre poichè la casa è piccola e manca un'altra stanza. Il padre vorrebbe tenere con sè il figlio maschio per recuperarlo ed educarlo laddove la madre ha fallito.
I genitori hanno discusso il divorzio che sarà formalizzato tra sei mesi circa.

Una seduta di terapia familiare inizia con un certo livello di informazione. A questo si aggiungono le informazioni introdotte nel contesto familiare dalle ipotesi del terapeuta che pertanto interagisce col sistema familiare (Bateson-2° cibernetica) apportandovi ordine e controllando le sedute con un proprio programma che faccia saltare le vecchie regole del gioco familiare.

Mi pongo le seguenti domande, in ottica sistemica, cioè includenti i vari componenti della famiglia e concernenti il funzionamento relazionale globale:

  1. Luca è un po' in mezzo tra la madre ed il padre? Come ci sta?
  2. La madre teme di perdere i figli?
  3. Il mito del matrimonio indissolubile, con funzione omeostatica, impedisce alla madre di accettare il cambiamento determinato dalla separazione dal marito?
  4. Il trasferimento dell'azienda del marito in Veneto acuisce nella madre il senso di perdita?
  5. L'avvicinarsi del divorzio incide su tale senso di perdita in termini di fallimento?
  6. La moglie squalifica il marito, come padre?

Al secondo colloquio partecipa, oltre alla madre, anche Luca, il quale quest'anno è alunno ripetente di 3° media.

Attraverso una serie di domande circolari, ottengo, oltre ad ulteriori informazioni, l'effetto pragmatico della neutralità sui componenti della famiglia padre compreso, dando in tal modo un maggiore spessore alla figura paterna, seguendo l'ipotesi che il disagio di Luca rifletta il conflitto genitoriale.

Luca dice testualmente "Non ho bisogno di psicologi, se lei ha dei problemi venga lei, non ci deve coinvolgere tutti. Ho 14 anni: dovremmo andare tutti dallo psicologo. Lei capisce A per O, lo dicono sempre anche le mie sorelle.
Lei mi provoca, arriva nervosa."All'inizio sclera, poi urla, per non sentirla esco".
Madre: "Cinzia le papere, Sara il gatto, Luca il cane. Ho cercato sempre di accontentarli. Torno dal lavoro, li vedo sul divano tutti e tre a fumare, esplodo".. La cartella non la mette mai a posto, è sempre in mezzo alla sala, le scarpe idem. Non li ho abituati da piccoli: adesso pretendo ciò che non.....Mio marito dipende dai suoi parenti. Rapporti freddi anche con i miei parenti..."

Con la restituzione, centrata sulla connotazione positiva delle risorse, mi propongo di restituire competenza, nello svolgimento del proprio ruolo, sia alla madre che al figlio e chiedo di vedere anche le sorelle per i prossimi incontri.

Tutti i figli evidenziano grande sensibilità rispetto alla separazione, all'imminente divorzio dei genitori e alla crescente insicurezza della madre. "Se deve affondare lei, devono affondare tutti". Ognuno di loro esprime in modo diverso questa sensibilità per rendere più sopportabile l'evento.
Luca fa il bambino con comportamenti che preoccupano.
Sara sceglie di sostituire la madre, tutta presa dalla sofferenza.
Cinzia, che appare la più normativa, sceglie di sostituire il padre.
Per tutti sembra difficile spezzare "l'incantesimo della famiglia felice" quella del passato ed è tale "mito" che impedisce a tutto il sistema familiare di pensare al dopo cioè di proiettarsi con serenità e risorse intatte nel futuro. Di quanto tempo hanno bisogno per uscire dall"incantesimo"
Nel corso del processo terapeutico si ristabilisce una maggiore armonia fra i fratelli e la madre appare più accettante rispetto alla sua solitudine.
Sono ottimista, le dico che riuscirà a sentirsi meno tradita se accetterà di "non essere più la numero uno" ma sempre "la madre dei figli", come il padre sarà sempre il padre dei figli.

Disagi evolutivi

Adolescenza e preadolescenza

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